CINEMA: Grande attesa per “IO SONO CON VOI”, il colossal di Jean Pierre Blasfèm.

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New York City – Presentato negli Stati Uniti, dove in poco più di due settimane ha stracciato ogni record di incazzi, il nuovo film del regista nippo-anglo-italo-franco-barbone Jean Pierre Blasfèm “IO SONO CON VOI”, tratto dall’omonimo libro/opuscolo del catechismo, che ha cambiato la vita a diverse generazioni di bambini, catechiste e fumatori di cannabis.
Ci siamo recati a New York per fare qualche domanda al regista e farci dare qualche anticipazione sul film.

– “Ciao Jean Pierre. Come va? Tutto apostolo? Emani uno strano fetore”
– “Ciao a tutti i lettori del blog enricosecci.net . Sì sì, a parte il fatto che mi sto cagando quindi al massimo se mi viene lo stimolo ti avviso e finisco prima l’intervista, ok?”
– “Perfetto. Domani esce nelle sale cinemato-gravi di tutta italia “IO SONO CON VOI”, un film tanto atteso quì in italia, ma anche in Lettonia e nei paesi del quarto mondo. Come mai la decisione di girare un film su questo libro che tanti di noi ricordano ancora oggi, anche solo per la sua copertina?”
– “Si si. In pratica ero scazzatissimo, in casa, in paranoia che il giorno mi aveva mollato la tipa, che l’ho beccata sfranellando allegramente con un senegalese che stava vendendo scarpe taroccate in una panchina di un parco dove vado sempre a scendere il cane per cagarlo. Niente, la becco, la perdono subito, e niente: mi ha mollato lei.
Comunque.
A un certo punto mi viene questa scimmia brutta di girarmi un porro con i resti della serata del giorno prima: erba, cioccolato, zenzero, tarzanelli e funghi di carne.
Lo preparo e apro un cassetto per cercare carta per filtrini: zero biglietti di pullman e zero locandine di serate. Comincio quindi a prendere libri a caso, ma niente: tutta carta di merda, sicuro meidin Cina. Cose che se sbagli filtro poi ti rovina tutto il gusto e bestemmi qualsiasi cosa.
Ad un certo punto mi viene un flash, guardando la copertina di “IO SONO CON VOI”. Stacco un pezzo di copertina e provo la carta: BOMBA!
Comincio a fumare questo cannone e cominciano anche le visioni.
Fissando il resto della copertina, vedo il tizio tipo di carnagione pakistana che muove la bocca e racconta storie paurose a quei bambini poveri. Prendo carta e calamaro e comincio a viaggiare e a scrivere a pressione”.
– “Come mai la scelta di fare un film su gesù?”
– “Gesù? E chi é? No guà. Al catechismo non ci sono mai andato, quindi non lo sapevo di cosa parlava quella cosa. La mia storia parla di questo meccanico di nome Gianni Spadino (che è quello che sembra pakistano nella copertina), un tipo calabrese, che in pratica un giorno si ubriaca a merda, incontra questi bambini che escono dal catechismo in una piazzetta e comincia a raccontare la sua vita.
Il film ripercorre con un flash-becco tutta la sua esistenza, da quando fotteva la pensione alle vecchiette, al periodo in comunità per tossico-dipendenza da eroina, alla sua esperienza da magnaccia e quando, finalmente, si é pentito di tutto ed ha cominciato a vendere ketamina fuori dalle scuole medie e a contagiare malattie alla gente”.
– “Non crede che, essendo un film un tantino diseducativo, la chiesa possa opporsi e scomunicarla a vita?”
– “Ah boh, mi sto cagando, lasciami andare”.

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