Invadere la Polonia con Marco Columbro

polonia

Chiunquen penzi ti poterzi opporren tirettamenten o intirettamenten a questo impegnen nazionalen, krollerà e Polonia infasa sarà!! Non appiamo nullen a che faren con traditoren e siamo tutti feteli a nostri fecchi principien!
“Se nostra folontà sarà tanto forten ta non esseren finta da fatican e sofferenzan, allora potenza di Cermanian prevarrà.”
Televenditen promozionalen.
A Dolfitler personen piacen questo elementen

Per tutti i fan di Vasco!

vasco

“Eeeeeee se anche tu sei follemente innamorato di quest’uomo inimitabile di nome Vasco, che é riuscito a circumnavigare l’Africa, partendo da Lisbona l’8 luglio 1497  con 4 caravelle, dopo 4 mesi si é ritrovato nel Capo di Buona Speranza, nell’estremo sud-ovest dell’Africa e dopo altri 6 mesi di viaggio é arrivato a Calicut, sulla costa occidentale della penisola indiana, allora sei dei nostri, lalalalà”.
Vasco da Gama.
A vascorossi persone non piace questo lalalalà.

Renzi si giustifica: volevamo fare il gioco dei pacchi.

pacchi

“Volevamo solo fare il jioho dei pacchi, “Affari tuoi“.
Con queste parole il premier, Matteo Renzi, si sarebbe giustificato per la vergognosa vicenda delle veneri capitoline celate tramite scatole in cartonfecola, durante la visita del presidente iraniano Rouhani.

“Alla fine s’è tenuto il pahho, maremma mahiala. Gli abbiamo proposto la Venere Esquilina più una cena per due persone nella trattoria di mio zio, ma lui non ha accettato e alla fine, nel pacco, c’era una motoseha. Era molto hontento, ha detto he la userà per tagliare la legna visto he dalle sue parti fa molto freddo”

Gianfranco e Naoko – Storia di un ragazzo sardo e una ragazza giapponese.

Gianfranco e Naoko – Storia di un ragazzo sardo ed una ragazza giapponese. from Enrico Secci on Vimeo.

 

Questo é forse l’unico contenuto SERIO all’interno del mio blog!
Questo video, che dedico ovviamente a mio cugino Gianfranco e mia, oramai, cugina giapponese acquisita Naoko, vuole raccontare la loro storia personale con l’ausilio delle loro foto.

Il video é stato messo in rete per permettere a tutte le persone sparse per il mondo, che conoscono i protagonisti, di visionarlo: ovunque esse si trovino.

Gianfranco, nato a Villacidro, paesino della Sardegna e Naoko, di Osaka, vivono a Sydney. Sono entrambi dei giramondo.

Un giorno, Naoko, amante del cibo e della pizza italiana, decide di andare a cena nel ristorante nel quale lavora mio cugino, Gianfranco. E’ in quella occasione che si vedono per la prima volta.

E proprio la bontà di quella pizza determinerà gli altri incontri.

Il resto, come nelle più belle storie, avviene di conseguenza e il 23 Novembre del 2014, questo ragazzo sardo e questa ragazza giapponese hanno coronato il loro sogno a Villacidro, paesino di quattordicimila abitanti, in mezzo ai loro parenti ed amici villacidresi, sardi, giapponesi, austriaci e tedeschi.

Io ho avuto l’onore di far da animatore a questo matrimonio e vi assicuro che é stata una bellissima esperienza: il resto lo scrivo nel video che contiene due pezzi scelti da me (Nanneddu Meu e Ko Wa Totsuzen) che fanno da colonna sonora per le foto della loro infanzia e due scelte dagli sposi (Vivo per lei di Bocelli e Giorgia e A sky full of stars dei Coldplay) .

Per concludere, da questa esperienza ho capito una cosa: il mondo é davvero piccolo, molto, molto piccolo.

Buona avventura assieme Gianfranco e Naoko.

Vostro cugino.


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10 mariti raccontano il momento in cui hanno pensato: “Minca mia a mei”

CUL

La storia d’amore di ogni coppia prevede una serie di avvenimenti: il primo appuntamento in motocarro, il primo bacio dopo aver mangiato gorgonzola, la prima chiavata nella ritmo di papi, il primo litigio lanciandosi il forno a microonde e, naturalmente, il primo “non mi ricordo cosa dovevo dire”.
Ma qual è il percorso che porta le coppie dall’innamoramento al “sì, lo voglio” al “minca mia a me, checcazzhofatto”?

Lo scorso lunedì, su Machiccazzomelafattofare.it, Juan Antonio Cazzinculin, docente di Gossip dell’Università di Opinionistica, ha chiesto a 10 mariti di raccontare l’esatto momento nel quale hanno percepito che la loro attuale moglie era la donna che avrebbero bestemmiato sino alla fine dell’universo. Leggete questi aneddoti dolcissimi e diteci la vostra nei commenti.

1- Eravamo fatti l’uno per l’altra… o forse lei era fatta per gli altri
“Quando siamo andati a vivere assieme e stavamo togliendo i libri dalle scatole del trasloco, ho notato che dentro il libro “Racconti di tua zia maiala” c’era una foto del venditore di rose pakistano a minca fuori e una dedica con su scritto “sei tu la mia fiora più bello”. Ricordo che lei mi disse: era il periodo di badoo, neanche ti conoscemo a dire il vetro”.

2. Quando è diventata Wanna Marchi con le mestruazioni e il culo in fiamme
“Mio padre si era appena disintossicato dalla benzina, e così andai a trovarlo a casa dei miei, senza avvertire la mia fidanzata.  A un certo punto lei mi chiama e mi dice “OH COGLIONE MA LA CAZZO DELLA TAVOLETTA DEL CESSO LA VUOI ABBASSARE O TI DEVO AMPUTARE LA MINCA PER CAPIRLO?”

3. Quando ho capito che la filomena le odorava di formaggio con i vermi
“La notte nella quale ci siamo conosciuti si é subito presentata senza le mutandine.
Le dissi a malinculo:”scendi dalla macchina o chiudi quelle gambe perché non riesco a resistere dall’odore che sta uscendo da quella gonna, manco con cinque arbremajicche e sei bombolette di axe africa”.
Lei rispose: Sono andata dal ginecologo e mi ha detto che l’odore normale è questo, non quello normale”.

4.L’ho fatta ridere solo quando mi sono amputato la mano con l’accetta
“Quando eravamo con amici e facevo battute fighissime tutti ridevano, tranne lei che mi guardava come se mi volesse ammazzare. L’unica volta che l’ho vista ridere è stata quando sono andato un campagna a pulire l’orto e son tornato senza una mano. Ha pure messo una foto su facebook e creato una pagina dal titolo “FATTO BENE”

5. Quando ho capito che si era messa con me credendo che avessi soldi

“Solo che quando le ho detto che non ero parente di quel petroliere ma mio babbo era un omonimo, ex allevatore e pieno di debiti alle macchinette, mi ha prima detto che i soldi non contano e poi mi ha denunciato per molestia sessuale”

6. Quando andai a cagare e lei sfondò la porta di compensato col mio macbook.
“Ogni volta che entravo a cagare doveva stranamente entrare d’urgenza a depilarsi le ascelle. Una volta mi ha sfondato la porta e mi ha lanciato un secchio di acido in faccia mentre stavo ancora defecando.

7. Quando mise dell’olio di ricino nel piatto di fagioli pancianera di mamma”
“Era il mio compleanno e invitai mamma e papà. A lei, ovviamente, stavano troppo sul cazzo.
Con babbo c’era un rapporto di <<non mi cagare la vagina che io non ti cago il cazzo>>, invece con mamma non si potevano nemmeno guardare. Le mise olio di ricino e perle di Gutalax nel minestrone. Risultato? Mia mamma ricoverata, stava per cagarci il cuore e, in ospedale, le portò pure i crisantemi”.

8. Quando tentò di lanciarmi il ferro da stiro nella vasca da bagno
“Fortunatamente il ferro da stiro era guasto e l’impianto elettrico era fatto a cazzo di cane da un mio amico che non si è manco diplomato alle professionali”.

9. Quando ho capito che non si dava le arie solo per modo di dire ma anche col culo, scorreggiando amianto
“Un giorno, a letto, la vedo muovere le coperte. Da lì, sinceramente, non ricordo più nulla. Mi hanno trovato sotto un ponte, nudo, col volto color verde e mi hanno detto che puzzavo come un uovo marcio'”.

10. Quando mi ha infilato un coltello da macellaio in un occhio
“Stavo guardando Fiorentina Siena, lo ricordo come se fosse domani. Pasqual sulla fascia, effettua un cross e lei si avvicina, mi accoltella in un occhio e mi dice: te l’avevo detto che stasera dovevo guardarmi C’é posta per te? La prossima volta ti taglio la piricchitta”.

Mancavano solamente tre ore e mezzo alle nozze di Kevin e Melissa.

wedding day

Avrebbero finalmente coronato il loro sogno d’amore dopo quindici anni di fidanzamento, tre di frequentazione e due di corteggiamento. Tutti i parenti di Kevin furono invitati ad alloggiare nella villa dei genitori di Melissa, compreso Tim , il fratello sordomuto di Kevin, che se ne stava seduto su una vecchia sedia a dondolo in rovere a leggere un libro sullo smaltimento dei rifiuti in Missouri. Ad un tratto Tim si alza e va a cercare il bagno. La casa, immensa, presentava un’infinità di porte. Pareva l’ospedale Saint Thomas di Wittlemore, in Alabama, cittadina di campagna che li aveva cullati e dove Tim era stato ricoverato per insufficienza di forfora. Tim apre una porta, poi due, poi tre, poi sette e, all’ottava, l’incredulità: Melissa, con la parte superiore dell’abito da sposa calato, il reggiseno sul pavimento, china sulle sue stesse ginocchia e, in piedi, Erik, migliore amico di Kevin, con la sua enorme e leggendaria anaconda libera dalla prigionia delle proprie mutande, sempre firmate. I due, presi dall’eccitazione, non si accorsero del piccolo Timmy (così veniva chiamato per la via della sua minuta stazza) e continuarono a peccare. Arrivarono le nozze e Tim, seduto sulla seconda panca della chiesetta Saint Lucas di Ustle, tremava come una foglia che, in Autunno, si sta per staccare dall’albero per via di un vento che annuncia inesorabilmente la fine della bella stagione e l’inizio di un freddo e buio inverno. Il reverendo Nelson, che celebrava il sacramento, ricordò i doveri del matrimonio, le responsabilità e l’importanza della fedeltà. Tim divideva i suoi sguardi tra Melissa e Kevin, per vedere quali fossero le loro reazioni alle parole del reverendo. Venne il momento cruciale e, dopo una predica durata ben venti minuti, Nelson pronunciò le fatidiche parole: “Se c’è qualcuno contrario a questo matrimonio, parli ora o taccia per sempre”. A quel punto Tim, che non aspettava altro, cercò di attirare l’attenzione su di sè mimando quello che, i due amanti, stavano facendo nel bagno del peccato. Il prete non si accorse di lui, gli sposi neanche e neppure tutti gli altri invitati. Solo la piccola Meredith, figlia di alcuni cugini di Melissa, si accorse di lui e comprese quel gesto. Si avvicinò, mise la sua manina nella tasca del suo vestitino a fiorellini e, guardandolo con dolcezza, gli porse un lecca lecca a forma di Minnie e gli disse “accalabba lecca lecca manciaaaaa Tibbyyyy”.

STORIA DI UN CORTEGGIAMENTO (dopo aver letto questa vicenda potrai conquistare l’amore della tua vita)

Amorous couple on romantic date or celebrating together at restaurant

Lei lavora in banca, lui, in banca, ci va due volte al mese.
Lui rimane stregato da lei già dal primo sguardo, bellissima, occhi smeraldo, labbra carnose, una camicetta scollata color neve, elegante, sensuale e, quando cammina, emana un profumo inebriante.
E’ impossibile non voltarsi a guardarla senza rimanere a bocca aperta e, qualche uomo sposato, riesce pure a beccarsi qualche schiaffo dalla propria moglie.

Lui se ne innamora perdutamente, anche se l’ha sentita parlare solamente di conto, bonifico ed interessi.
E’ così, decide di corteggiarla.

Inizialmente tanto imbarazzo, frasi balbettate per l’emozione, sguardi reciproci che non vivono oltre il mezzo secondo.

Poi, inizia il corteggiamento, i primi bigliettini con frasi stupende, messaggi al profilo facebook con poesie antiche, mazzi di fiori sul luogo di lavoro.

Lei ama farsi corteggiare ma, in genere, gli uomini la ritengono irraggiungibile e non si sentono all’altezza di una come lei.
L’avvicinamento va avanti per due mesi, quando, finalmente, lei accetta un suo invito a cena.
Lui é al settimo cielo, la donna della sua vita gli ha dato una possibilità.

Il locale é il più chic della città, luci soffuse, profumi paradisiaci, un pianista che suona pezzi di musica classica.

Il cameriere si avvicina e lui ordina una bottiglia del miglior champagne per festeggiare.

Lo champagne arriva, le bollicine scendono dalla bottiglia alle coppe, il pianista suona un notturno di Chopin.

I due si guardano negli gli occhi e lui, nel giro di pochi secondi, vede lei, invecchiata di qualche anno, una casa al mare, due figli, un cane, un canarino ed un bacio dato al tramonto.
Lei, un po’ imbarazzata, gli chiede “a cosa brindiamo?”.

E lui, ripensando ancora a quelle scene nella sua mente, ad un futuro assieme, al cane di nome Whisky, ai due figli, Jack e Jane, alla casa al mare e al bacio dato al calar del sole, senza esitare neanche un secondo, gli risponde:
” ALLA FIGA”.