Sulla metro senza biglietto. Pene enorme multato a Monserrato.

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“Cosa nasconde dentro i calzoni?” – “Niente signor controglione” – “Lei nasconde un bambino. Lo porti fuori e favorisca anche il suo biglietto” – “Non è un bambino signor controglione, è il mio pene”. E’ così che il signor Brunetto Nerchia, 43 anni, laureato in elemosina, ha dovuto pagare una multa di ben 38 euro al controllore dell’Arsht, Pierpaolo Barrosu, salito alla coatta nella metro diretta in Piazza Jella, solo perchè dotato di un grosso membro. Il quì pro quark sarebbe stato generato da una frase di un amico del signor Nerchia, Francolino Daidai, che, riferendosi in modo scherzoso al prodigioso pitone del compare, lo scherniva a voce alta dicendo:”Lì ci vive gente”. Il controglione, sentita questa frase e dato uno sguardo al rigonfiamento nei pantaloni della canadese Adibas grigio pigiama del signor Nerchia,  avrebbe immediatamente preteso il biglietto anche per il viaggiatore mascherato. “Ma dove la shtiamo finendone? Adesso uno ched’è mazzabrutta ne deve pagarne pure il biglietto per la minca? E’ allucinogeno questa cosa” – avrebbe dichiarato Daidai, l’amico del protagonista della sfortunata vicenda.

Abdullah Mincheguà, african gigolò di Cagliari: “Gon mio galippo gombrado uno stado afrigano”

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“Gon mio Galippo gombrado Burundi, amigo”.
Giovani immigrati, “african mazzabrutta”, che si prostituiscono con le ziette di Chiagliari e provincia, grazie soprattutto al loro calippo alla coca codda formato mazza da baseball, facendo soldi e fortuna.
Ecco la storia del senegalese Abdullah Mincheguà, 24enne marocchino della Nigeria.

Abdullah vive a Cagliari dal 2006 e comincia a guadagnarsi da vivere vendendo fazzoletti Finosoft e cd reggaeton ai parcheggi delle Vele.
Due anni fa, Renata Insuadedda, donna divorziata (della quale non faremo il nome) di abbastanza tanti anni, gli propone del danaro in cambio della sua terza gamba.
E’ da li che Abdullah diventa un “African gigolò” dilata-signore.

“Abdullah, è vero che, con i soldi che guadagni hai già comprato il Burundi e stai per acquistare il Ciad?”
“Sì sì, Abdullah gombrado Burundi gon soldi di goddare amigo”
“In genere qual’è il tipo di clientela che richiede i tuoi servizi?”
“Vegghie gon rigodda. Donna odore di gasu marzu ghe idaliano no riesce a soddisvare berghè brudde gome la fame e buzzano gome disgariga. Noi più abiduadi di idaliani a fame”
“Che cosa colpisce di più di voi african gigolò secondo te?”
“Noi gabire ziodde, barlare e fare sfogare di broblemi, di gorna di marido gaghineri, di marido imbodende, di marido mordo, di marito odore di boggoni, di marido ghe si godda i gani. O forse berchè avere terza gamba nelle mutanda, ghi lo sa”
“Un’ultima domanda. Leggenda narra che siate dotati di una grossa anguilla. Cosa dicono, in genere, le clienti dopo aver visto la vostra proboscide?
“Quando vedere bèndolo, signore dire mio gognome, no capito bene berghè. Anche ai miei golleghi dire sembre mio gognome. Voi sardi siete mati eheh schellellè”

L’intervista intiera nella versione cartacea di”Enrico Secci Magazine”

Laura Pausini SHOCK: “A patata affacciata? I perizomi dei cincin mi stavano facendo irritazione allo scioscio”.

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Lima (Perunghie) – Sta facendo il giro del UEB il video ‘OT’ di Laura MenoPausini che, sul palco di un concerto a Lima, durante il suo show, mostra a tutti il suo show show (foto censurata dalla redazione). La cantante, spaventata dall’incidente e dall’arrettummine dei perunghiani, si ricompone e, senza apparente disagio, commenta in spagnolo: “Las mutandas del cineses stichida en cul me estaba fasiendo erredasion con lo pisciodos, puerca de la mierda”.
Dopo la scenetta, Laura, ha cantato uno dei suoi ti goddindi di battaglia, LA SOLITUDINE, che l’ha portata sul cesso ad inizio carriera, modificandone il testo in freestail, inventandosi una storia riguardante la sua bernarda.
Cominciando da:

“Marco se n’è andato e non ritorna più 

ha visto il mio pisciotto lui e tutto il Perù”

ha proseguito con
“Chissà se tu la guarderai
se non la lavo fragh’e gai
se non mi faccio più il bidè
e minchie neanche per un po’
no no che non ne trovo più
ma mo ne cerco anche in Perù
purescie e luride tutte per me
ve la faccio vedè
non é possibile resistere
a spaccatroddio nèèè
ti prego sperrami amore mio
a Lima rimarrò
passando ad Udine.

Facebook Poolligans che interagiscono con palesi profili fake di ragazze provocanti gestiti da trans mazzabrutta.

307910_240427672671145_49543429_nE piovono commenti sulle foto: “Se non ceri bisognava in ventarti” – “Se potrebbi scegliere una stella da prendere del celo prendevo a te” – “Scometo che i ragazi la prima cosa che ti notano sono le tete. Io invecce no. Che tallia ciai?” – “6 una dia”. Fakebook Profiles. A Ncoranoncapiscoperchènonhafotoincuièstatataggata persone piace questo elemento.