Guerra ai finti ricchi: al setaccio migliaia di profili Instagram

#ciaopovery #bellalife #weefigaa #si sboccia. Sono alcuni degli hashtag utilizzati dei cosiddetti “finti ricchi ” o “instaricchi” persone molto spesso malestanti che gestendo con parsimonia i 20 euro della paghetta settimanale fingono di essere ricchi, ma non pagano le stesse tasse da ricchi.

Queste le parole di MarioAngelo Sequestrini, colonnenno della Guardia di Fidanza di Borgo San Pei, in provincia di Catanzappo:

“Shtiamo sedacciando tutti i brofili dubbi, di gende ghe shta tutto il giorno a osdendare rigghezza. Li sgoviamo abbasdanza facilmende, berghé udilizzano sempre gli sdessi hashtag.
Shcolleddano una bottiglia di sciampagne in vendi, gide organizzade in gommone, un gaffè in riva al maro, provano inderi negozi d’abbigliamenda senza gombrare niende o si fodografano gon magghine di altra cente”.

Partiranno da domani, quindi, le ispezioni a tappeto su tutte le Instagram Stories, per contrastare definitivamente fenomeni di finta frode o di ipotetica evasione fiscale.

Quelli che scrivono “CIAO POVERY”, col Wi-Fi a scrocca.

wi-fi

“Mi perdoni barista. Siccome sono uscito senza soldi per ricaricare e ho finito i giga, non é che mi darebbe la password del Wi-Fi? Ah, visto che c’è, posso fare una foto al volo allo Spritz che sta preparando alla signora? Gentilissimo se ci aggiunge anche una decorazione carina”.
#APERITIVO #TOP #CIAOPOVERIH #LUCIGNOLOBELLAVITA #IOPOSSO
Aperitristi.
A nonmelaprendelaprimaémaiuscola? persone piace questo elemento.

I 5 modi per capire se la figa che ti ha aggiunto é un fake

figa

Buongiorno, sono Enrico e in questa puntata aiuterò i maschietti a capire se un profilo é fake o meno.
Anche io ricevo richieste d’amicizia da pezzi di figa eh, solo che, ad esempio, noto subito che, tra gli amici in comune, ci sono esclusivamente esseri dotati di pene e per giunta i più “deceduti di bernarda” della contea.
E, non ci crederete mai, a quel punto mi faccio qualche domandina.

Considerato che, invece, continuo a vedere persone che non si chiedono un cazzo e, anzi, cercano pure di interagire con queste ipotetiche fighe (“Ei bella, grazie della micizia”), inconsapevoli del fatto che potrebbero benissimo essere nigeriani tregamba della tribù dei mazza brutta, ho deciso di rendermi utile e di stilare questa lista che vi permetterà di riconoscere se un profilo é fake o no.

++ 1) E’ un pezzo‬ di ‪#figa‬ clamorosa

Girate per la casa, cercate uno specchio, guardatevi e pensate: può, un tronco di figa così, voler interagire con me che non son di certo Raul Poba, indosso una canotta bianca con una chiazza di sugo in pancia e che, in certe serate, ho difficoltà anche a limonare con una rotoballa ubriaca? Per giunta in alcune foto é bionda, in altre é rossa, mora, scura, chiara, giapponese, birmana e indiana d’america. E se non fosse sempre lei? E se non lo fosse mai?

++ 2) Ha come amici in comune i più ‪‎morti‬ di figa della provincia

Secondo voi, una così, va a cercare Marcolino orecchie a parafango, Ginetto denti a pianoforte e Pasqualino fragh’e cotechino? Che poi sono gli stessi che utilizzano Facebook per commentare tette e culi a tutto spiano, credendo che nessuno li possa leggere: “mmmmm che capezori che ciai”

++ 3) Non ha foto nelle quali é #taggata e non ha foto sue nelle quali tagga altre persone

Sapete una cosa? Io credo che una figa clamorosa, magari mi sbaglio, non possa essere sempre sola. Non lo so, magari é una mia supposizione eh. Solo che non ce la vedrei bene Emily CTRL+V, rinchiusa in camera, a farsi foto per noia e a mandare richieste d’amicizia al tuo vicino di casa che impenna col motorino con Diana rossa in bocca e cappellino #ValeRossi46 tarocco, girato al contrario

++ 4) Nella sua bacheca, le interazioni coi suoi post, provengono SOLAMENTE da profili di individui dotati di MINCA, come te.

Certo che questa non deve proprio andare d’accordo con le ragazze, ma si trova bene con Gianni, che rutta l’ultima di Fedez senza bere roba gassata e, l’altro giorno, l’hanno beccato a rubare rame e gli hanno tagliato l’anulare

++ 5) Pubblica link di chiavate e sue foto piccanti

Hey, ma questa é matta. Ha 200 amici, 199 sono uomini e una c’è scritto donna, ma ha il nome della macelleria “REGINA SUINA”, e ha il coraggio di pubblicare contenuti in cui esterna così esplicitamente i suoi desideri e i suoi gusti sessuali e in cui mostra il culo? Sì, hai ragione, effettivamente potrebbe farlo per attirare l’attenzione di gente come Paolo, tuo zio 55enne scapolo, che l’ultima volta che ha visto una figa era a Colpo Grosso e che, su Facebook, come immagine del profilo, ha quella foto in bianco e nero, prima che perdesse i capelli, coi pantaloni a zampa di tigoddidi e i baffi come il pescatore del tonno insuperabile.

Oh, comunque, magari é veramente il suo profilo eh.

Magari sbaglio io, che ne sai?

Investire idioti in Abbey Road

idioti

– “Ah, guarda: altri idioti che si fanno immortalare attraversando le strisce. 100 pound che se non si levano dal cazzo entro 3 secondi faccio strike e li prendo tutti in un sol colpo”
– “Alby, cazzo sei scemo? Aspetta che adesso si tolgono ahah”
– “Tagazzu si tolgono. Triii ciuuu uannnn e GOU! Cazzo, ho fatto SPLIT”
– “Vai di retromarcia zio”
– “No, poco. KILLER SHOT!! Ne so troppo”.

Strisce perdonali.
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Tizio con la reflex nei locali che fa foto a cazzo di minchia

foto

– “PUZZ PUZZ PUZZ volete una foto ragazze?”

– “PUZZ PUZZ Sìììììììì”

– “Fermeee PUZZ PUZZ cheeseeee CLICK”

– “Ahah il flash potentissimo, fai vedere?”

– “Certo PUZZ PUZZ”

– “Ahahah ma ci hai tagliato la testa PUZZ PUZZ ahahah. Lo vedi che hai inquadrato il tizio dietro che si sta spostando la pirichitta da dentro i pantaloni?”

– “Davvero? PUZZ PUZZ Ah, ma é solo un pezzettino, poi la testa ve la aggiungo con Photoshop e il tizio lo censuro con un cerchio rosso, forse”

Foto testa.

A scattiaccazzo persone piace questo elemento

 

Gaffe social per Richard Gere: pubblica una foto di Magalli al posto della sua

richard gere

“Non cucino ma mi piace mangiare la trippa”, con questa frase  Richard Gere – o più probabilmente lo staff che si occupa dei suoi canali social – ha pubblicato su Instagram, Twitter, Badoo, Google+ e Facebook una foto di Giancarlo Magalli da giovane.
Il sex symbol italiano ha infatti esordito anche grazie a una incredibile somiglianza con l’attore americano. La gaffe non è sfuggita a Twitter che sta rilanciando la notizia e, sotto all’immagine pubblicata sui canali ufficiali dell’attore, in massa stanno commentando, scrivendo: “è più bello lui” o “Richard vergognati” o “ti vorresti come lui”.
Immediate le scuse dell’attore americano: “I want to chiedere sorry a Giancharles ButRoosters, because I’ve voluto approfittare della our somiglianza. Sorry davvero Giancharles and I watch “I fatti yours” every day only perché ci sei you and Marcello, the man ricciolino that canta”.

Quelli che “qua é il DELIRIO gente” e l’indomani..

delirio

Qua DELIRIO woo woo. La fiesta del year #devasto #disagio ahahah, patatine, musica di discoteca, cosa da drink, anche ragazze belline PIENO.. e altre cose molto belle etc etc. Ahahah woo woo divertendoci molto, tutti amici” … e l’indomani ricevono il tag bastardo seduti in disparte, bevendo chinotto sgasato e rinominando i contatti della rubrica, mettendo le consonanti maiuscole e le vocali minuscole.

Colpi di tag.
A mistavoriposandounsecondo persone piace questo elemento.

Scienza: chi possiede una reflex non é automaticamente fotografo.

reflex

Detroit (Michigaz): Herbert Fotoshoppo, docente dell’University del Michigaz e appassionato di fotografia e di calcetto, ha rivelato al quotidiano “Cheese” di aver trovato un “non nesso” tra il possesso di una reflex e l’aggiunta della dicitura “professional photographer” dopo il nome della pagina Facebook relativa alla persona in questione.
“It’s inutile that photografate flowers da near or tramountains, little animali, tazze of coffee, old cose of vostro nonno or voi self at the specchio like coglioni. Anche if avete one macchina photographic with contro dicks that avete pay botto di money and the resoluzione is very minchehorse vi fuck, not siete photografers, tantoless professionals”.