Fa un soffocotto a uno sconosciuto sul bastione: aiutatemi a ritrovarlo

Ketty aveva fatto una scommessa con le amiche bagassotte, ma la storia ha preso una piega inaspettata..

Ketty Possino, 19enne del continente, è una tipa con le idee chiare.

Così, giunta a Chiagliari in vachianza ha subito detto alle sue amiche «Salirò in cima al Bastione e farò una pompa al primo che capita». Una delle solite scommesse per divertirsi in vacanza, insomma. Ma a quanto pare la cosa si è trasformata in qualcosa di molto più mincheguaglia.

«Sarà il più grande rimpianto della mia vita, se non lo farò», aveva dichiarato Ketty alle sue compagne di viaggio. Arrivata in cima al monumento più ti caghi della chiapitale della Sardegna, la ragazza ha visto un pusher e gli ha chiesto se gli poteva cortesemente fargli un chinotto.

Il tutto è stato documentato e condiviso, ovviamente, con un video pubblicato su Instagazz.

A Paoletto, questo il nome dello spacciatore, è stato anche concesso un bis, perché anche la mamma della ragazza voleva vedere coi suoi occhi, in videochiamata.

Qualche giorno dopo, tornata a Civitagiovane, si é finalmente decisa a ritrovare il bel Paoletto, di cui conosceva solo il nome, lanciando un’autentica caccia alla minca sul web tramite l’hashtag: #ritrovatelapillettadiPaoletto.

E gli internauti del mondo l’hanno accontentata, rintracciando Paoletto al Mc Donalds di via Bacaredda in fame chimica.

Purtroppo, però, la brutta scoperta: Paoletto é ghei e quel giorno si é fatto s***pinare solamente perché era sfatto ammerda e Ketty le sembrava un maschio.

Transitare invisibilmente sul pianeta Terra come Scott, il ragazzino jollo di Beverly Hills

scott

“No, perché, te lo ricordi Scott Scallons di Beverly Hills? Quel ragazzino con la faccia da schiaffi, migliore amico di David, quello con l’orecchino da caghineri che si coddava pure i cani?
Non te lo ricordi perché si é ammazzato durante la puntata pilota da quanto era inutile.
Te fai conto che non l’ha riconosciuto manco la mamma quando é nato, pezzo di merda che non é altro”.
Tele-figli.
A 90210 persone piace questo elemento.

 

Sulla metro senza biglietto. Pene enorme multato a Monserrato.

08midlandrailway3

“Cosa nasconde dentro i calzoni?” – “Niente signor controglione” – “Lei nasconde un bambino. Lo porti fuori e favorisca anche il suo biglietto” – “Non è un bambino signor controglione, è il mio pene”. E’ così che il signor Brunetto Nerchia, 43 anni, laureato in elemosina, ha dovuto pagare una multa di ben 38 euro al controllore dell’Arsht, Pierpaolo Barrosu, salito alla coatta nella metro diretta in Piazza Jella, solo perchè dotato di un grosso membro. Il quì pro quark sarebbe stato generato da una frase di un amico del signor Nerchia, Francolino Daidai, che, riferendosi in modo scherzoso al prodigioso pitone del compare, lo scherniva a voce alta dicendo:”Lì ci vive gente”. Il controglione, sentita questa frase e dato uno sguardo al rigonfiamento nei pantaloni della canadese Adibas grigio pigiama del signor Nerchia,  avrebbe immediatamente preteso il biglietto anche per il viaggiatore mascherato. “Ma dove la shtiamo finendone? Adesso uno ched’è mazzabrutta ne deve pagarne pure il biglietto per la minca? E’ allucinogeno questa cosa” – avrebbe dichiarato Daidai, l’amico del protagonista della sfortunata vicenda.

Abdullah Mincheguà, african gigolò di Cagliari: “Gon mio galippo gombrado uno stado afrigano”

IMG_3060_LOGO

“Gon mio Galippo gombrado Burundi, amigo”.
Giovani immigrati, “african mazzabrutta”, che si prostituiscono con le ziette di Chiagliari e provincia, grazie soprattutto al loro calippo alla coca codda formato mazza da baseball, facendo soldi e fortuna.
Ecco la storia del senegalese Abdullah Mincheguà, 24enne marocchino della Nigeria.

Abdullah vive a Cagliari dal 2006 e comincia a guadagnarsi da vivere vendendo fazzoletti Finosoft e cd reggaeton ai parcheggi delle Vele.
Due anni fa, Renata Insuadedda, donna divorziata (della quale non faremo il nome) di abbastanza tanti anni, gli propone del danaro in cambio della sua terza gamba.
E’ da li che Abdullah diventa un “African gigolò” dilata-signore.

“Abdullah, è vero che, con i soldi che guadagni hai già comprato il Burundi e stai per acquistare il Ciad?”
“Sì sì, Abdullah gombrado Burundi gon soldi di goddare amigo”
“In genere qual’è il tipo di clientela che richiede i tuoi servizi?”
“Vegghie gon rigodda. Donna odore di gasu marzu ghe idaliano no riesce a soddisvare berghè brudde gome la fame e buzzano gome disgariga. Noi più abiduadi di idaliani a fame”
“Che cosa colpisce di più di voi african gigolò secondo te?”
“Noi gabire ziodde, barlare e fare sfogare di broblemi, di gorna di marido gaghineri, di marido imbodende, di marido mordo, di marito odore di boggoni, di marido ghe si godda i gani. O forse berchè avere terza gamba nelle mutanda, ghi lo sa”
“Un’ultima domanda. Leggenda narra che siate dotati di una grossa anguilla. Cosa dicono, in genere, le clienti dopo aver visto la vostra proboscide?
“Quando vedere bèndolo, signore dire mio gognome, no capito bene berghè. Anche ai miei golleghi dire sembre mio gognome. Voi sardi siete mati eheh schellellè”

L’intervista intiera nella versione cartacea di”Enrico Secci Magazine”

NUOVA TASSA: 10 euro per ogni foto scattata alla SELLA DEL DIAVOLO

Cagliari_Poetto

Brucsel (Ugnone Europea) – Ha creato parecchio scalpore la proposta di Hernest Minkeguaddudigodderen, parlamentare  tedesco dell’Ugnone Europea e gamba destra di Angela Merkel, che ha proposto una tassa assai mastaischerzandone. L’onoverole Minkeguaddudigodderen, che per quattro mesi su tredici vive a Cagliari in zona “alberi di piazza jenne dove cagano i piccioni”, ha dichiarato che cinque sardi su tre che frequentano la spiaggia di Chiagliari, il Poetto, scattano una foto alla sella del diavolo. Secondo uno studio dell’ “università della vita presso me stesso”, gli scatti potrebbero creare, nel corso dei prossimi miliardi di anni, un’erosione ticaghi che potrebbe rovinare il promontorio montagnesco fiamma che caratterizza la shpiaggia più ricca di show show dell’intera isola. Il professor Hernest ha concluso:”Se controllate nella home di facebook, potrete notare che su un campione di 100 post, almeno 347,7 sono foto della sella del diavolo con tag tipo #poetto #caldo #questaèlasardegna #ichnusa #libro #tipaafiancoatettefuori #arrettuchecai #instalove #instancoperso #installamiwindows. L’idea di far pagare 10 euro, tramite lo stesso sistema delle multe per bestemmia su facebook, è, a parer nostro, un modo per salvaguardare quest’opera che mi ricorda un pochettino le tette di mia moglie”.

Un sms di Cellino: “Ho venduto il booster ad un americano”.

parcag07_19335_immagine_obig

CAGLIARI – L’sms è arrivato da Maiemi alle 5,52 ora italiana. «Quindici anni fa coddandoci l’impossibile e adesso di gel. Son finiti i tempi ghe ci cravavo i girettini tattici all’uscita del Dettori procacciando fisso scioscio a pressione, ma da quando quei burdi ci hanno zaccato la legge ghe non fa ad andarne in due in motorino e c’è l’obbligo del cahsco mi son detto “non è cosa”. Ho praticamente venduto il buster smodifichescion raga. Ora, quando John Brentepudda, il fruttivendolo vicinacasa di Maiemi, mi fa il passaggio e mi danno i novecentocinquanta dollari ghe mi deppinti, mi compro una seicento shporting gialla che almeno li fa a caricarne pisciotto a shcunno e ci zacco di teshtacodda nei parcheggi di viale Trieshte e nel centro di Maiemi. E poi ci ammollo lo sterio della Kenvu di zio Pino ghe l’aveva comprato a Cittamercato quando li erano arrivati i soldi della liquidazione di quando lavorava da Giorgiu Su Cani. Lielo sgobbo tanto manco se ne accorge. Immagina ghe non se n’era accordo manco di quando li era morta la moglie. Ncammìa ghe non potrò più impennare.